"Venezia, la luna e tu" di Dino Risi
Bepi (Alberto Sordi) è il gondoliere più avvenente ed esuberante di Venezia. Nonostante sia promesso sposo di Nina (Marisa Allasio), sembra non riuscire a rinunciare a fare il cascamorto con le turiste straniere, che prontamente trasporta sulla sua gondola. Questo fa infuriare Nina, la quale approfitta di ogni lite con Bepi per promettersi al suo altro spasimante, il mite e paziente Toni (Nino Manfredi). Messo il veto a Bepi di non caricare altri che turiste anziane, Nina si convince che forse Bepi sarà finalmente fedele. Tuttavia, per un equivoco, Bepi finisce per imbarca due belle turiste Americane, che si innamoreranno di lui al punto da decidere di e sposarlo e restare così a vivere a Venezia. Nel frattempo Nina, scoperta l’infedeltà del promesso sposo, si getterà nuovamente fra le braccia di Toni, promettendo di convolare a nozze con lui. Quando Bepi riesce a liberarsi delle due Americane, corre alla chiesa dove si stanno celebrando le nozze di Nina e Toni. Riuscirà ad arrivare in tempo?Il titolo originale della pellicola, riedito qualche anno più tardi come “I due gondolieri”, si rifà alla canzone di Martelli – Derevitsky. Questa ritorna più volte all’interno della pellicola, canticchiata dallo stesso Bepi assieme ad un’altro motivetto, “Cocoleta” di J.K. Broady – Luttazzi. Il titolo viene ripreso come appellativo con cui Bepi suole riferirsi a Nina.La vicenda ha un intreccio che ricorda le più classiche commedie degli equivoci, mentre la verve narrativa viene tenuta in piedi dalle doti interpretative e di improvvisazione di Sordi. Lo stesso personaggio di Bepi è una via di mezzo tra l’Arlecchino della commedia “Arlecchino servitore di due padroni” e Giacomo Casanova, anch’egli personaggio simbolo di Venezia che viene menzionato all’interno del film come rappresentante dei rubacuori italiani.Nonostante la semplicità tipica di quegli anni con cui vengono esposti i temi all’interno del film, è interessante la doppia visione degli stranieri da parte di Italiani e viceversa. I primi sono visti come innamorati del romanticismo dell’Italia, nonché sognatori di una vita nel bel paese; gli altri sono visti come sfrontati e simpatici seduttori. Una visione raddoppiata ulteriormente dalla riproposizione dei vari personaggi presi singolarmente, nella propria vera natura di scaltre ed emancipate (le Americane), o di immaturi e capricciosi (Bepi).Curioso e divertente che abbiano affidato ai due attori romani più veraci dell’epoca l’interpretazione dei veneziani Bepi e Toni. Eppure, tutto sommato se la sono cavata piuttosto bene, soprattutto Sordi, che pur infilando intenzionalmente qualche battuta in romanesco, ha interpretato con naturalezza modi ed espressioni degli abitanti della Laguna. Impossibile non notare pure le splendide vedute dei palazzi, delle calli, dei canali e dei ponti della città, data l'evidente maggiore elasticità dell'epoca nei permessi per le riprese. Insomma, una commedia meno leggera ma di maggiore valore storico di quanto ci si possa aspettare: assolutamente da riscoprire per ricordarci quanto poco possa bastare per creare un prodotto di qualità.