Yuppi Du di Adriano Celentano (1975)
Yuppi Du di Adriano Celentano
Cast: Charlotte Rampling, Adriano Celentano, Gino Santercole, Claudia Mori, Lino ToffoloPresentato in concorso al Festival di Cannes nel 1975Restaurato in Director’s cut nel 2008 e presentato alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Considerato un cult fuori dagli schemi il musical italiano Yuppi Du ci fa scoprire una Venezia Straordinaria.
Yuppi Du racconta la storia pazza e onirica di un povero pescatore Veneziano, Felice (Adriano Celentano), vedovo della bella e misteriosa Silvia (Charlotte Rampling), la cui vita tranquilla sarà sconvolta da un ritorno inaspettato.Yuppi Du è un po’ Kramer contro Kramer, un po’ musicarello, un po’ Musical anni ’60 -’70 alla Hair, un po’ film di denuncia sociale.In una salsa davvero folle a ritmo di musica e danza: indimenticabili le sequenze del “Ritorno di Silvia” e il balletto “Silvia non è morta è ritornata dal Canal”, Celentano tocca tantissime tematiche forti come quella delle morti bianche, la situazione di Porto Marghera negli anni ’70, l’inquinamento, lo stupro, l’affidamento dei figli, fino al finale fortemente ideologico.https://www.youtube.com/watch?v=WaN0SOqjYVg
“Silvia non è morta è ritornata dal Canal” sequenza musicale in balletto girata in campo Santa Giustina, chiamato nel film Campo Ai Tre Ponti
Venezia in questo contesto rappresenta la città viva, dove si può ancora respirare l’aria di paese, dove tutti si conoscono e si aiutano a vicenda, in contrapposizione a Milano, la città “morta”, dove esistono solo gli interessi economici senza affetti.La parabola di Felice si snoda attraverso le calli, i ponti, le chiese, ma anche le isole della laguna, il Polesine, tutti luoghi davvero mai scontati, un po’ cadenti e decadenti, visti talvolta da prospettive inedite della telecamera, Celentano infatti osa tecniche per l'epoca all’avanguardia non così comuni nel cinema italiano: fermo immagine, flashback, prospettive dal basso…
La sequenza, la Laguna e l'Isola
Emblematica la sequenza di apertura all’Isola di San Giorgio in Alga: esattamente i primi tre minuti di film, accompagnati dai titoli di testa.E’ l’alba Felice sale sulla sua barchetta, voga alla valesana (tipologia di voga alla veneta) e attraversa un ponte, mentre parte la musica, mano a mano che la musica rinforza il ritmo, i movimenti di remo del pescatore diventano sempre più veloci, forti, forsennati, la barca sta affondando, mentre sulla laguna sorge il sole e si sorgono sullo sfondo le fabbriche di Marghera a pelo d’acqua…Felice si sveglia all’improvviso è a casa nel suo letto...circondato dall'acqua alta!
San Giorgio in Alga
La decadenza dell’isola che nel 1973 venne donata dal Patriarcato al Comune di Venezia, è già percepibile nel film di Celentano, ad oggi ha raggiunto dei livelli catastrofici, basti pensare che proprio il ponte inquadrato nel film è crollato (come potete vedere nella foto).Eppure l’isola è un luogo ricco di storia: sede di un monastero benedettino dell’XI sec. e poi di altre congregazioni monastiche, fino alla caduta della Serenissima. Da Napoleone in poi assunse un ruolo militare dapprima come polveriera fino alla seconda guerra mondiale, con un ruolo si base antiaerea. Nel 1961 fu ricomprata dal Patriarcato e poi velocemente arriviamo proprio agli anni ’70 e a Yuppi Du.Ma come Silvia, chissà, forse anche il Ponte di San Giorgio in Alga non è morto e ritornerà dal Canal! Approfondimenti: http://www.davinotti.com/index.php?f=1361Isola di san Giorgio in Alga: http://www.nauticareport.it/dettnews.php?idx=18&pg=7821